271205 Back to USA!

No, non è la pagina della California che è ritornata per sbaglio.

Oggi 27 dicembre 2005 si parte per New York City!

la FOTO del viaggio

281205 la casa di Vito

Un viaggio senza nessun problema, ormai mi sembra di essere sempre in volo e forse ho perso un po' di quella tensione/emozione da viaggio che è andata a sostituirsi a quella dell'abitudine del mezzo di trasporto.

La base d'appoggio ce la fornisce Vito che abita in un ampio loft della zona di Williamsburg in Brooklyn, Edo ce ne aveva parlato, ma non credevo che fosse così grande.

E' il massimo che si poteva chiedere: mattoni interni a vista, finestroni con arcata, parquet, persino il montacarichi interno e una skyline sul tetto da mozzare il fiato.

Welcome to New York and I'm a part of it!

 
281205 the read breakslow
 

Consueto appuntamento con il cibo e i locali ed ecco The Read per la colazione.

Situato nella strada principale (Bedford Ave) si possono mangiare muffin e scone caldi veramente buoni.
Atmosfera accogliente, piena di soprammobili strani, un po' come la casa di Amelie.

Il bello di questi luoghi è che non hanno nulla a che fare con i nostri bar Italiani: mentre ti gusti la super tazza di caffè americano ustionante, la gente si connette via wireless oppure lavora, Morgana ci teneva addirittura delle lezioni .

E' un modo di vivere un luogo che per noi è solo di passaggio.

281205 tra Brooklyn e Manhattan
 

E' la prima volta che vedo Brooklin e la zona ha un suo fascino: la pulizia non è il suo forte e c'è un senso di desolazione che forse è dato dal periodo vacanziero, ma ci si sente più radicati in NY.
Mentre a Manhattan rappresenta lo stile conclamato, sbandierato e mutevole, Brooklyn è un perenne cantiere di idee, di focolai creativi che lasciano più spazio alla sperimentazione fine a sè stessa ché allo scopo del ritorno economico.

 
281205 Il diner The Diner
 

Segnalato anche sulla Lonely Planet, Vito ci porta al The Diner, nome molto semplice per definire il luogo, un po' come dire: - andiamo alla pizzeria "La Pizzeria" - .

Stella Artois come da copione (la vedono ogni dove in America) e un U per gradire.

Si sta tutti raccolti dentro a questo vecchio vagone ristorante, c'è della bella gente e le specialità vengono scritte direttamente sulla tovaglietta di carta dal cameriere. un ottimo modo per meritarsi una lauta mancia

291205 unreal foggy Manhattan
 

Non è una bella giornata, cielo coperto, ma Manhattan attende.

Uscendo dalla subway la scena è irreale: le nuvole basse coprono la parte alta dei grattacieli dandogli un senso di altezza infinita.

Sono di nuovo davanti ai Titani e adesso sono ancora più incredibili, non c'è nulla da fare, l'immaginazione inizia a materializzarsi e io cammino a testa in su fino a Times Square.

 
291205 non perdersi
 
 

Credo che potrei camminare per NY senza stancarmi mai, non solo per le continue distrazioni sui lati delle strade, ma anche semplicemente perchè un BLOCK tira l'altro, infatti la regolarità geometrica di ogni isolato non ti da la sensazione di perdersi, ma di seguire una direzione precisa.

Ricamminando per le strade la varietà di razze e di miscugli mi conferma quanto sia unico e futuribile questo luogo.

301205 meat packing district
 

Giornata di sole, non resta che andare a visitare il quartiere di cui tutti parlano come il più trendy di NewYork: il meat packing district o meglio l'ex quartiere della carne in scatola.

E' inspiegabile, ma ci sono ancora i macelli con il sangue che scorre nei tombini e a fianco trovi un negozio di moda disegnato dal più talentuoso architetto newyorkese.

Forse dovevo girarmelo di più, ma non mi ha suscitato tutto questo entusiasmo sopratutto vedendo le donne ultrachic che altezzose camminano tra questi sparuti macellai rassegnati a pulire le piastrelle dei loro mattatoi.

 
301205 WTC
 

 

La mia generazione è iniziata da qui.

BUON 2006! BUON 2006! BUON 2006! BUON 2006! BUON 2006! BUON 2006! BUON 2006! BUON 2006!
 

Consuntivo del 2005.

E' stato un buon anno, che ha saputo sorprendermi sentimentalmente.

Purtroppo mi sto rendendo conto di quanto mi mancano gli amici storici, ora sparsi in giro per il mondo.

Un anno fatto di viaggi, coronato con quest'ultimo nella grande mela e con un'ottima compagna di viaggio.

Un ultimo pensiero va a Edo.

 
010106 Tainted LadyLounge
 
 

Primo dell'anno la metropoli non si ferma, facciamoci un brunch è domenica.
Tainted Lady Lounge è un locale alquanto burlesque, con decine di quadri raffiguranti donnine desnude e con un continuo richiamo agli anni d'oro di Betty Page.

Non ci si deve aspettare l'arrivo di scosciate cameriere ammicanti, ma i ragazzi del locale sono sempre pronti a riempirti la tazza di caffè.

Brunch tradizionale: bacon, uova, patate al forno, pancakes con sciroppo d'acero e una frangetta nera avvolta in tanga di leopardo per gradire. ahm!

010106 mandate of heaven
 

Approfittare di Brooklyn quando ancora deve riprendersi dalla sbornia capodannesca, pochi i negozi aperti, isole luminose tra i quartieri trasandati.

Mandate of Heaven credo che sia uno dei negozi più splendidi che abbia mai visto: atmosfera zuccherofilatosa, con tre gattoni che si rincorrono silenziosamente su dei tappeti rosapanna, vestiti tutto tulle e quadretti vichy; ma vogliamo parlare della proprietaria? La più biondissima musa vestita da pinup per cowboy.

e mentre accarezzavo uno dei gatti, mi cade l'occhio su un tanga stropicciato sotto al tavolino... che negozio!

 
020106 China-thai e il nostro futuro
 
 
Manhattan non si è ancora svegliata del tutto, i negozi sonnecchiano per chissà quale inventario, bè allora andiamo da chi del capodanno non gliene frega niente: i cinesi di chinatown!

Le consuete vetrine con appesi i volatili caramellati, le magliette taroccate di NY, i robot e le bambole di plastica, gli accessori per le arti marziali, i quadri con gli scenari che si muovono... Continuo a chiedermelo: ma chi cazzo compra sta roba? come sopravvivono questi negozi?
Hanno anche il nostro presidente del consiglio. so' messi male...

Per ribadire il concetto alla sera si va al SEA il più famoso locale di cibo thai di Brooklyn: vedo il futuro.
Arredamento sofisticato di metallo e legno, un buddha (ettepareva) troneggia in mezzo alla piscina con la barca cinese, un DJ che mixa Madonna su un piano rialzato ma il menu è un librone di fotocopie scritte in courrier.

Il mio brivido scaturisce dal probabile futuro che questo locale trasmette: i cinesi si stanno già appropiando di molti ristoranti a Milano, ma non hanno ancora espresso il loro stile laccato e raffazzonato,
Il SEA rappresenta quello che sarà fra dieci anni e non posso che essere sgomento.
030106 lower-east-west-greenwich-village
 

La parte sud di Manhattan, che comprende il Greenwich Village, West Village, East Village, Soho e Lower East Side, è una sfumatura delicatissima che cambia toni di vintage.

Ci sono decine di negozietti che trattano quasi esclusivamente vintage e vestiti riconfezionati con tessuti vintage.
Sono molto caratteristici e si possono distinguere uno dall'altro, però manca il concetto di piccola e nuova autoproduzione.

I cafe sono piccoli, molto accoglienti e fanno ancora scuola in materia di arredamento interno.

 
040106 62-S6 | guest house
 
Gli ultimi 2 gironi dobbiamo passarli nel Bed&Breakfast, visto che il proprietario della stanza di casaVito è rientrato dalle vacanze.

Vito ci aveva proposto 62-S6 | guest house, vicinissima al ponte di Williamsburg.
La zona circostante è fatiscente e l'entrata del B&B è una porta di metallo gialla e blu, insomma un brivido corre dietro la schiena: "Cosa cazzo c'è dietro a quella porta?!"

Magia, sai quando nei film fantastici aprono la porta di una stanza che da sulla valle incantata?
Ecco questa è la sensazione che ho provato.
Ci si toglie rigorosamente le scarpe all'entrata(come in giappone), luce soffusa, la sala principale sembra venuta fuori da una rivista d'arredamento, le camere sono caldissime e i bagni tutti bianco piastrellosi.

Se poi ci mettiamo che il proprietario è un fiKo argentino che metà basta e la camera costa 60dolla al girono, bè direi che this is the place to go.
040106 Patricia Field

Passeggiando in west broadway, quando tutti i negozi stanno chiudendo, mi cade l'occhio sull'insegna di uno ancora aperto: PATRICIA FIELD.

Patricia Field è stata la costumista del telefilm che ha rivoluzionato l'ultima generazione di donne tra i 30-40anni: Sex and the City.

All'entrata mi accolgono du bei tranvoni alla Rupaul con barba finta, uno di questi mi apostrofa con un:"Wow! you seem one of the Backstreet boys!"
"Oh, yes" - rispondo "I'm his albanese cousin!"
Offeso se ne va sculettando.

Che dire del negozio della Patricia... avrei creduto di trovare il paradiso di Carrie e invece mi ha ricordato quei bazar di vestiti che si trovavano in Carnaby street 10 anni fa.

...mah, sarà...

Anche se la mascherina per dormire di Carrie me la sono comprata come feticcio.

 
050106 MoMA
 
Sono stato al MoMA.
Ho speso 20dolla.
Sì c'erano dei bei quadri, famosi.
Il piano più bello è l'ultimo, quello con l'arte europea.
C'era anche la mostra della PIXAR
Mi è piaciuto?

Questo è quello che ho partorito vedendo l'arte moderna americana:

"Se dovessi sputare su un Pollock non potrebbero arrestarmi, perchè non troverebbero mai il corpo del reato." zoltartiè
051205 Bozu

L'ultima cena del nostro viaggio, la passiamo nel ristorante che vince la Palma d'oro: si chiama Bozu ovviamente a Brooklyn.

Entrando nel locale una tenda fatta di Daruma ti saluta con i suoi occhi vuoti o riempiti.
Pareti di legno luci soffuse
Cucina giapponese leggermente contaminata, ottimo il Pork betty, il Dragon roll finemente intarsiato, l'Una bomb con una delicatissima anguilla e il Salmon olive roll con il nostro pomodoro sottolio.

Si finisce con un rinfrescante Umeshu con la prugna nel ghiaccio.

La sparo grossa: Nobu cacati addosso, ora c'è Bozu!

 
060106 'till Brooklyn
 

Tirando le somme di questo viaggio newyorkese c'è da mettere sul podio la zona di Brooklyn-Williamsburg.

Certo Manhattan è Manhattan e rappresenta un simbolo dell'immaginario collettivo che non ha paragoni, ma manca di una vera profondità sociale; quella di Brooklyn-Williamsburg crea più contrasto e meraviglia.

Ti ritrovi in questi isolati sporchi e fatiscenti tutti uguali, ma la curiosità ti spinge a vederli tutti fino in fondo, perchè sai che dietro a una banale porticina, c'è un luogo che va oltre lo shopping o il ristorante: è la voglia di creare.


Bene, il viaggio di ritorno in aereo ha avuto qualche scossone di troppo: mentre la gente si reggeva terrorizzata alle sedie io imprecavo perchè non riuscivo a digitare il diario.
Tutto è andato molto bene: faceva più caldo del solito con grandi giornate di sole, ogni tanto pioveva e ho visto anche la grassa neve imbiancare le strade.

Un arrivederci a Palomo che se ne ritorna coi suoi 31° a LA, un grazie alla nostra guida Vito e alla mia instancabile compagna ahn!

...a presto New York City!