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15/06/2020Welcome to WordPress. This is your first post. Edit or delete it, then start writing!
diario zoltar
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Questo è il mio portfolio
La maggior parte dei miei lavori sono banner.
Perché?
Mi è sempre piaciuto raccontare piccole storie con testi e immagini in movimento… un po’ come i cartoni animati, infatti dalla mia infanzia ha origine tutto.
Questo è Piccolo Blu e Piccolo Giallo , una favola che mi fu regalata in tenera età, la chiave della mia meraviglia e del mio stile che tuttora applico ogni volta uso i colori.
Mi emoziono sempre davanti alla magia dei colori che si sovrappongono.
2001 Ufficialmente oggi nasceva zoltar.it
Il giorno dopo la mia generazione verrà marchiata dalle Torri Gemelle.
Quel giorno e BRAND:NEW erano i miei punti di riferimento per raccontarmi la visione positiva che avevo della Vita.
Poi una ragazza lo lesse e se ne innamorò e mi scrisse questa dedica…
La mia amica Morgana, che vive e lavora a San Francisco, mi racconta quanto Apple venga evitata dagli informatici perché se devi andare al cesso devi chiedere il permesso a Steve.
Steve Jobs è una testa di cazzo, una di quelle persone che se girano il pollice verso vieni portato via dalle guardie e lui ti volta le spalle nonostante tu abbia lavorato 1 anno intero su un colore più tenue del Myriad font nell’app Weather dell’iPhone.
Un esempio?
Basta guardare una delle sue ultime apparizioni al Cupertino City Council dove chiede(?) alla giunta l’autorizzazione per la costruzione della nuova fantascientifica sede circolare di Apple.
“Io sono io… e voi non siete un cazzo”
Eppure tutta quella sua granitica supponenza io la giustifico con questa sua illuminante frase:
It’s really hard to design products by focus groups. A lot of times, people don’t know what they want until you show it to them.
Perchè quasi tutto quello che ha immaginato è la dimostrazione di essere una necessità evolutiva per la gente che davanti a una sua idea esclamava: “OH! Questo è quello che mi serviva!” e non mi riferisco solo all’iPhone, ma anche all’ iMac (un computer con un solo filo) o anche all’OSX (che anche mia madre sa usare), certo se poi vuoi fare a testate con Steve basta aprire iTunes.
Ora cosa ci aspetta?
Adesso io dico che sono cazzi, perchè il genio cocciuto si ritira e il panorama è composto solo da aziende che non sanno immaginare il futuro: si affidano ai capricci della stampa e dei social network, cercando poi di generare necessità con bilionate di espedienti pubblicitari per poi vantarne l’efficacia agli investitori.
Non me ne voglia Tim Cook ma spero che Steve gli abbia passato la sua visione futuristica dei prossimi 100 anni scolpita su tavole di pietra, altrimenti, per Apple, l’innovazione verrà portata avanti da dieci focus group che voteranno la percentuale di trasparenza del Myriad font nell’app Weather dell’iPhone.
Mi mancherai testa di cazzo,
fai il bravo e curati.
scritto dal mio MacBook Air
Verso le sette di mattino, quando ancora dormivo della grassa, sogno James Brown in concerto che inizia con i suoi gridolini: “Iiihhaa!” “Gheroppa!” “UH!” “sexmascinna” “IIIIIIhhoo!!” …”Ajòòò!”
“Ajò” ???
mi sveglio e sotto la finestra c’era Angelo che con i tipici richiami portava al pascolo le capre: “Eeja!” “AAAUUU!” “Ajòòò!”
Conoscere bene i luoghi dell’estate toglie quella titubanza del “in che spiaggia andiamo adesso?” “bho!” per far spazio a “mi metto qua eCciao!”
Quest’anno sono così consapevole di quello che mi circonda che lo stato mentale non è più
format c:
ma mi trasformerò in un albero di mirto.
Se c’è una cosa che Facebook non può darti immediatamente è poter leggere il tuo passato.
Oggi scopro che posso scaricare tutte le minchiate che ho scritto in poche mosse, eccole qua: Account > Account settings > e in basso c’è la voce Download your information.
Non è immediato.
C’è da aspettare eh! Anche mezza giornata, ma è divertente rileggersi. Come era qua
Zoltar hai un sogno ricorrente?
mmm, no… AH sì! ehm… sì…
Cioè?
Mi vergogno veramente tanto a dirlo ma almeno una volta al mese il mio il sogno ricorrente è che mi si rompa l’iPhone, ogni volta in modo diverso.
Stanotte finiva in mare e io cercavo di asciugarlo col caldo della sabbia. ungenio.
Non me lo so spiegare ma a luglio và così: mi si chiude la vena dell’indolenza e mi metto a scrivere su questo arzillo blog che ad agosto fa 10 anni.
E manco a farlo apposta mi ripeterò con il post di 2 anni fa: vado a vedere il nanetto viola a Perugia e poi compilation plastica number 6!
antichi cerchi
Ore 13.15: L’intero quartiere di San Siro va in Blackout, i semafori non lampeggiano nemmeno. il mio Mac ringrazia della frustata.
Poi ricordo: allo stadio devono aver acceso il palco i Take That
…o la pedana vibrante di Robbie